sabato 24 novembre 2007

I traslochi di Mastriani

riportiamo di seguito uno stralcio dall'articolo critico inedito, "I traslochi di Mastriani", scritto dalla Fan Publishing in occasione della prima edizione in e-book de "La cieca di Sorrento".

Un abusato gioco letterario frequente consiste nel ripercorre i “luoghi” degli autori, quasi a discreditare la fantasia.
Limiti grotteschi si sono raggiunti, non discosti da un certo divertimento, con film irriverenti come Shakespeare in love dove tutto è spiegato e i tasselli si uniscono perfettamente, tanto che poi non resta più molto.
È pur vero che gli scrittori sono uomini e gli uomini sono animali magari non tanto (più) sociali, ma sempre territoriali.
In ogni caso, crediamo che di nessun autore si siano documentate con certosina toponomastica il transumare cittadino quanto come con il nostro Mastriani.
I traslochi di Mastriani coincidevano sempre con momenti da brutti a pessimi, quando una miseria già nera si acuiva o la malattia e la morte visitavano la sua famiglia, rapendogli i figli e gli affetti.
Eppure, sarà per questa sua caratteristica itinerante, sarà per altro, ma non si può parlare di una Napoli di Mastriani e una via Francesco Mastriani esiste, piccola e nascosta, su una strada larga e deserta di tutto – ma non di automobili – che sale verso l’aeroporto cittadino.
Una vita intera a Napoli non basta, ne siamo venuti a conoscenza dallo stradario.
Questo “esilio” postumo dell’autore, “fuori porte”, allontana, anche fisicamente, ancor di più Mastriani dalla sua città. (...)

Se vi interessa, il testo completo dell'articolo potete trovarlo nell'e-book.
www.lulu.com

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