Chi era Giovanni Battista Cerruti
Ligure – nacque a Varazze il 28.11.1850, non ancora Italiano, ma suddito del Regno di Sardegna - , figlio di agiati commercianti, gettò tutte alle ortiche per seguire il richiamo del mare, da sempre così prepotente in quella striscia di terra su cui poggia lo Stivale. Si imbaraca come mozzo, passa da nave a nave, senza riuscire a tenere un lavoro a lungo. I primi viaggi lo portarono in Sud America, ma il suo destino, anche fatale, era in un altro Sud, il Sud-Est Asiatico, tra l’Olandese Indonesia e le britanniche colonie di Singapore e Malesia.
Proprio in Malesia sarebbe morto, anni dopo, nel 1914, per male intestinale, forse appendicite, forse assassinio.
Varazze, Litografia.
Aveva scoperto miniere di stagno, era bravo a trovare, ma un pessimo speculatore. Veniva sempre qualcuno più in gamba a rilevare l’affare. Nel 1906 – 1907 da alle stampe i suoi unici due libri, oggi si chiamarebbero “istant-book”.
“Nel paese dei veleni dei Sakai” e “Fra i cacciatori di teste nell’isola di Nias.”
Si dice che dei primi, i temibili Sakai, divenisse persino Re. Grazie alla sua pipa che salvò lui e la sua spedizione dal massacro. Il cosidetto “fardello dell’uomo bianco”, coniato da Kipling, non gli pesava.
L’Italia era ancora una nazione giovane, fanciullesca e cercava il suo posto al sole. Così Cerruti.
Non ebbe fortuna, e neppure l’Italia.
Ma, alla faccia dell’autoderminazione dei popoli, valeva la pena tentare!
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